FABBRICA ESTETICA. UMANESIMO TECNOLOGICO, CREATIVITÀ E APPUNTI PER UNO STILE INDUSTRIALE (O IMPRENDITORIALE) ITALIANO

AREA SPEECH 1
8 novembre
dalle 11:30 alle 12:15

L’idea di Fabbrica Estetica indica una prospettiva della cultura contemporanea post-industriale orientata verso la ricerca di un’eccellenza produttiva, che si raggiunge quando l’eminenza tecnica si rende inseparabile dalla necessità spirituale e dal proposito sociale del progetto imprenditoriale.

L’impresa è invitata a riconoscere il valore non-utilitaristico dell’espressione, mentre l’arte è chiamata ad abbracciare la funzione e la risorsa tecnologica della produzione. Questo dialogo non rappresenta un fenomeno “moderno”, ma un paradigma storicamente consistente e filosoficamente rigoroso, essenziale per definire un modello imprenditoriale sostenibile nel XXI secolo.

Lo “stile industriale e imprenditoriale italiano” non può riferirsi esclusivamente alla qualità del prodotto o alla bellezza del design. La sua vera identità competitiva risiede nel rigore etico e nella ricerca estetica applicati all’intero ciclo di vita produttivo; in altre parole, si tratta di avviare il processo di ricerca e sviluppo spostando l’asse, ad esempio, dal problem solving al problem setting, visualizzando il progetto – il design – non come un servizio accessorio all’industria, ma come una forza culturale primaria.

L’Italia, con il suo profondo radicamento nella tradizione umanistica e la sua storia di integrazione tra arte, ingegneria e artigianato, è in una posizione unica per guidare questo ‘modo di fare’ che manifesta un ‘modello di pensiero’.

L’ambiguità nasce dall’assenza di orientamento etico, mentre la carenza di sperimentazione pura frena l’innovazione. Il concetto di Fabbrica Estetica offre una risposta strategica: garantire che l’innovazione non si declini in tecnocrazia, ma si traduca in uno stile, un umanesimo tecnologico volto a migliorare la qualità della vita delle persone.

Realatore

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